Ricordando in fiero guerriero: Antonio Vavassori |
Biografia e personalità artistica. Antonio Vavassori, in arte Vavantonio, è nato a Settala (MI) il 19 luglio 1937 e morto a Melzo (MI) il 6 febbraio 2010. E’ stato nominato per meriti artistici Cav. Accademico Sez-Arte dell’Accademia internazionale “Greci Marino” 1997. Nello stesso anno ottiene una segnalazione speciale alla 1° Biennale Nazionale d’ Arte “Città di Piacenza”. Sempre nel 1997 l’ “Oscar della Cultura” a Firenze. Natura sensibile e ribelle, frequenta in modo irregolare gli studi tecnici superiori, conseguendo la specializzazione nel campo grafico e artistico. Amante della storia antica, della filosofia, della letteratura classica, della musica e attento alle situazioni politiche nazionali e internazionali, Antonio Vavassori esprime nella sua arte la gioia e il dolore, la disperazione e l'angoscia, la speranza e la vita. Figurativo moderno con uno, sguardo al post‑impressionismo, non trascura i temi grafici della metafisica, sperimentando in continuazione tecniche e materiali. Incostante e geniale, amante della liberta pittorica, trova nelle chine ed altre tecniche miste similari la forza di affrontare problemi c tematiche di carattere epico e sociale con risultati fortemente drammatici ed emblematici sempre alla ricerca della speranza. Antonio Vavassori è stato stilista grafico in una primaria industria milanese per un trentennio. In quel periodo segue un corso di pittura. tenuto dal prof. Benedetti dell’ Accademia Carrara di Bergamo (1967). Sempre in quel periodo fa parte del Gruppo Pittori della "Borletti" di Milano e dal 1968 al 1979 collabora con Biagio Beretta e Giovanni Brambilla da Trezzo e con il Circolo "Il Girasole" con Brambati, Caposiena, Gusmeroli. I professori di Brera attribuiranno ai suoi dipinti vibrante colorazione non disgiunta da originale senso compositivo. Negli anni ‘8O si dedica quasi esclusivamente alla musica. Versatile "strimpellatore" di strumenti a corda, come autore e compositore di canzoni si definisce il "cantautore muto" (ne ha scritte più di 500). Partecipa con successo di pubblico e di critica, come autore, a numerose manifestazioni musicali. Basterà ricordare "La Caravella d'Oro" (BA), "l'Ambrogino d'Oro" (MI) nel 1981‑82, guadagnando il 2' premio sia a Ganzirri (ME) sia nel trofeo Giovanni D'Anzi (MI) nel 1983‑84. Ha raccolto circa trecento composizioni in un'opera inedita in tre parti dal titolo "Canzonette scritte per non essere eseguite". Altre composizioni, una cinquantina, sono regolarmente edite con lo pseudonimo dei dipinti. Nel 1988 raccoglie un centinaio di poesie tra le molte scritte e pubblica un libro, di 110 pagine dal titolo "Quasi dei racconti", ediz. CUSL, Milano. Poeta naturale, offre alla cerchia dei suoi estimatori preziose e sonanti poesie a volte brevi ma profonde per il loro, significato ermetico Questo personaggio, così ricco di "momenti espressivi" a una precisa domanda: perché sempre così diverso, candidamente risponde con un giro di parole, che la novità sta nella diversità della tecnica decisa al momento dell’ esecuzione e non nel messaggio e non nella sua finale originalità Solo in questo modo Vavantonio sente veramente di essere se stesso e di espandere la propria visione oltre i limiti angusti di una tela.
Pensiero
sull'arte.
Pensiero
sulla vita.
Documentazione critica. Mostre XII^ Mostra aziendale Borletti - Milano, 1967 Centro Culturale Vercellese, via Fleming, 19 - Mlano, 1968 Circolo delta Rinascente‑Upim, via Durini, 24 - Milano, 1968 Tavolozza d'Oro ‑ Taino (VA), 1970 Circolo delta Rinascente‑Upim con il gruppo Borletti ‑ Milano, 1971 Galleria Velasquez (Rosetum), via Pisanello, 1 ‑ Milano, 1972 Centro Culturale ‑ il Girasole, sala mostre - Cassano d'Adda (MI), 1973 Collettiva del Gruppo Artefigurativa ‑ Sala Consigliare ‑ Melzo (MI), 1991 ‑1992 Mostra personale nell’ambito Fiera delle Palme - Melzo (MI), 1993 |
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