Ricordando: Paolo Meda

Grande benefattore per il Gruppo Artistico Melzese
Paolo Meda, nome d'arte di Paolo Giuliani, è nato a Vignate (Mi) nel giugno 1934 e morto il 7 agosto del 2013. Pittore impressionista ed eccellente paesaggista, autodidatta; faceva parte di numerosi sodalizi artistici e le sue opere sono presenti in importanti rassegne d'arte. Vanta al suo attivo numerosi primi premi di pittura e lusinghieri giudizi della critica. Dal 1984 ha esposto in numerosi ed importanti centri come Milano, Pavia, Cremona, Como, Roma, Ferrara, Reggio Emilia, Spoleto, Saint Moritz, Alassio, Torino e Philadelphia (USA). Il suo nome è stato recensito su periodici d'arte, riviste specializzate e libri d'arte come: Orizzonte, Artisti Contemporanei, Dizionario Critico Artitalia, L'Eiite, Dizionario Enciclopedico D'Arte Contemporanea, Annuario Comed e Bolaffi Arte.

Ha esposto anche con grandi quali: Fiume, Cascella, Dali, Fray, Morlotti, Bianchi e Kodra. Della sua arte hanno pariato e scritto i giornalisti e critici Giorgio Pipitone Vincenzo Castelli, Mario Monteverdi, Luigi Valerio, Daniele Braga e Antonino De Bono. Le sue opere fanno parte di diverse collezioni private italiane ed estere.

Critica di Angelo Crapanzano, Giornalista
Immagini pittoriche piene di fascino in un mondo che racchiude sentimenti ed emozioni senza tempo, raffigurate e trasfigurate in composizioni geometriche. Una festa di colori con una tecnica personale che rende la sua produzione unica ed originalissima. Paolo Meda ci offre visioni oniriche elaborate con maestria in uno spazio dove anche geometriche pezzature in campi arati cl incantano. Una combinazione di colori in un perfetto ed esaltante giuoco di luci. Il suo discorso pittorico è pieno di solarità e calore umano. La freschezza e la spontaneità dei colori che vibrano sulle tele di Paolo Meda catturano immediatamente lo sguardo. E l’occhio coglie innanzitutto le tinte, che sfuggono alla rigidità del segno, che si mischiano, si plasmano con la luce, con l’ ambiente, con la natura: e cosi silenziose risale, campi arati, paesaggi, vecchi cascinali e fiori giganti perforati e vengono trasfigurati in una dimensione che ha dell'irreale.